Nel 1967 ho avviato uno studio professionale, in proprio, di architettura ed urbanistica e di là a poco un secondo studio, dedicato alla ricerca sull`industrializzazione ed la prefabbricazione. Ciò mi ha permesso fin dall`inizio di affrontare le problematiche architettoniche anche dal punto di vista dell`ottimizzazione degli spazi, dei materiali e dei costi. Ho successivamente fondato lo Studio `TM`, che si è sciolto nel 1985. Ho operato su tutto il territorio nazionale nei settori di edilizia residenziale, direzionale, commerciale, scolastica e sportiva, oltre che di urbanistica. Nel 2002 ho costituito con la collega Francesca Petri lo Studio Tonetti - P. G. Tonetti - F. Petri - Architetti Associati, al quale collabora dal 2007 mia figlia Ilaria. Ho partecipato ad innumerevoli concorsi sia di architettura che di design, ma è nel momento in cui l`idea prende forma e si concretizza in un cantiere che sento la responsabilità dell`architetto, ossia di colui che lascia un segno nel paesaggio, che può migliorarlo oppure offenderlo in modo irreparabile. Ogni volta che mi avvicino ad un progetto penso alla natura, alla bellezza di certi scorci visuali, e da questo traggo ispirazione, nel tentativo di trasporre l`emozione che provo in pensiero architettonico.

P.G.Tonetti


Nel 1988, ancora studente, incomincio a collaborare con Pier Gianni Tonetti; nel 1992 intraprendo l`attività in forma individuale, continuando la collaborazione che nel 2002 diventa associazione professionale, con lo Studio Associato Tonetti- Petri. Alcune esperienze iniziali in campo urbanistico, e poi la progettazione di unità abitative, di ambienti di lavoro e di interni. Dalla lettura del contesto e delle esigenze funzionali sviluppo la prima idea; ma solo con la ricerca di materiali e tecnologie elaboro il linguaggio per esprimere il progetto. Il lavoro di squadra è un buon incentivo per la ricerca e lo studio; nel confronto con i colleghi e nel dibattito, trovo soluzione per alcuni dei molteplici dubbi che accompagnano ogni progetto, nella consapevolezza che ci siano sempre altre possibilità rimaste inesplorate. Penso che la bontà del progetto non sia legata al mio grado di soddisfazione, ma alla capacità di dare risposta alle esigenze dei fruitori, in modo semplice e chiaro, senza prevaricare le peculiarità del contesto e le aspettative dell`utente finale.

F.Petri